QIl nuovo anno sportivo si presenta ancora ricco di incognite al momento, certamente si aprirà in maniera diversa da come è stato finora e da come le consuetudini del Parinama yoga prevedono.
La pandemia da covid-19 ha stravolto e messo in dubbio la vita di milioni di persone, ridimensionandone gli equilibri a cui erano abituate e mettendo in seria difficoltà la salute fisica e psicologica.
Per più di due mesi abbiamo vissuto una “sospensione della normalità”, un silenzio surreale a cui nessuno era più abituato, o che addirittura non aveva mai provato prima; niente auto in circolazione, niente bambini nei parchi, tutti gli impegni giornalieri scomparsi e annullati.
Le relazioni con gli altri e con l’ambiente circostante sono ciò che ci definisce come essere umani, questa mancanza di contatto diretto con persone che non siano i nostri conviventi, questa mancanza di contatto con la natura, l’impossibilità di recarsi al lavoro, di poter semplicemente prendere un caffè al bar ha messo il nostro corpo-mente fortemente alla prova...
Lo pratica dello yoga diventa pertanto ancora più necessaria, per poterci ritrovare con noi stessi e con gli altri; stendere il tappetino e avere la possibilità di trovare un po di libertà dalle consuetudini giornaliere e dai problemi ricorrenti e, sovente, opprimenti.
Tutto questo potrà accadere in quanto la pratica necessita consapevolezza, la |
consapevolezza di essere in un cammino di ricerca che richiede applicazione, sforzo e
trasformazione, ovvero “cambiamento”, che è la traduzione dal sanscrito di “Parinama”.
Continueremo pertanto a studiare la pratica degli àsana (posizioni); gli àsana insegnano flessibilità, potenza e stabilità, riattivano e riequilibrano tutti i metabolismi, insegnano a respirare, trasformano il corpo psichico ed emozionale, insegnano il controllo della mente.
Attraverso questa esperienza avremo la possibilità ad individuare i nostri limiti e le nostre capacità, mantenendo sempre l’attenzione sul corretto atteggiamento rivolto principalmente all’equilibrio del corpo e agli allineamenti.
Nella pratica e nello studio degli àsana, il metodo si distingue per la particolare attenzione posta sugli esercizi di apertura del torace, delle spalle e comunque su tutte le posizioni indietro. La vita moderna porta l’uomo occidentale a mantenere sempre più a lungo una posizione seduta spesso alla guida di un volante o davanti ad un computer. Le ricadute di tali comportamenti sulle curve fisiologiche della spina dorsale, sulla capacità di espansione del torace, sul nervo sciatico e sulla mobilità cervicale (solo per citare le più comuni) possono essere ovviate grazie alla pratica graduale delle posizioni indietro.
Namasté
Eugenio Bartoletti |